PHOEBUS ENSEMBLE

Foto: PHOEBUS ENSEMBLE

Non ancora una vera grande orchestra come il fondatore avrebbe sognato, il Phoebus di Alberto Mandarini è pur tuttavia un ensemble di nove elementi che conserva le principali caratteristiche della dimensione orchestrale: cura degli arrangiamenti, partiture compiute, organizzazione degli spazi solistici nel rispetto dell'architettura collettiva.

Il progetto risale al 1989; dopo periodi di alterna attività e diversi mutamenti di organico, è approdato nel 1999 al primo cd, su marca Splasc(h). Rome - Istanbul è un "viaggio", come fa intendere il titolo, in un ribollire di stimoli e di umori. Secondo l'americana "All-Music Guide To Jazz, "certi musicisti sono provetti in così tanti stili che hanno dei problemi a scegliere un genere: Mandarini li risolve immergendosi in più di uno, ed è tanto bravo da riuscire a tenerli comodamente tutti insieme".

Accanto a forme più tradizionali (la rapsodia noiresque e minacciosa di "Icaro", o la swingante title track, dall'apertura scanzonata e dinamica) ricorre a dissonanze folk, funk, rock, a beffarde voci recitanti e a musica creativa di estrema avanguardia, talora nello stesso brano. Il lavoro, in ardito equilibrio tra acustico ed elettronico, tra scrittura e improvvisazione, tra soli e tutti, è stato paragonato a certe soluzioni orchestrali adottate con efficacia da Gil Evans o dalla Thad Jones - Mel Lewis Big Band.

&EGrave; anche il primo interamente a nome di Mandarini, il cui valore artistico si è imposto da almeno un decennio ai massimi livelli nazionali. Nato a Trino Vercellese nel 1966, il trombettista e compositore è stato partecipe dell'Orchestra Sinfonica della Rai di Torino e di varie formazioni da camera per soli ottoni. Ai concerti di musica classica affianca un molteplice attivismo in campo jazz, nel Trumpet Buzz Duo con Guido Mazzon, coi gruppi di Enrico Fazio e di Giancarlo Schiaffini, nel quartetto Enten Eller, nella Proxima Centauri Orchestra di Giorgio Gaslini e nell'organico "stabile" dell'Italian Instabile Orchestra.

Quando non è in tournée o in studio con Paolo Conte, tiene corsi di tromba in vari istituti piemontesi, e proprio tra giovani musicisti ed ex allievi ha reclutato i membri del Phoebus Ensemble, che comprendono due tastiere e un'affiatata sezione di sax (Claudio Bianzino, soprano e tenore; Emilio Costantini, contralto e tenore). E pure un ardito chitarrista di forti propensioni individualiste, Stefano Profeta, acustico, elettrico e con facoltà di sitar, adoperato con saggia misura nel multiforme "Gez", una sequenza che lascia ironicamente intendere i molti modi con cui ci si può accostare allo spelling della tradizione.

Alberto Mandarini, tromba e flicorno
Claudio Bianzino, sax soprano e tenore
Emilio Costantini, sax contralto e tenore
Gianpiero Malfatto, trombone
Stefano Profeta, sitar, chitarra elettrica ed acustica
Enrico Caruso, pianoforte e tastiere
Dino Cerruti, Contrabbasso e basso elettrico
Dario Mazzucco, batteria